Oddero – Barolo

Cantina: Oddero
Denominazione – Zona Produzione: Barolo DOCG
Annata:
Vitigni: Nebbiolo
Gradazione alcolica: 14%
Abbinamenti: Secondi di carne rossa, Selvaggina.
Momento per degustarlo: Cena formale.

Descrizione

Descrizione

NOTE DI DEGUSTAZIONE
Rosso granato brillante con riflessi più caldi col passare del tempo.
Risulta inconfondibile, assai gradevole, intenso ed etereo. Molto persistente e a volte speziato, con sentori di tartufo, liquirizia e fiori appassiti. Al sorso arriva robusto e strutturato, caldo e asciutto, con tannini importanti e pieni, e una persistenza impertinente.

ABBINAMENTI
Richiede di essere abbinato con preparazioni saporite e strutturate, a base di carni rosse o selvaggina. Insieme a un buon pezzo di parmigiano reggiano, può diventare anche un ottimo vino da meditazione. Da provare con il fagiano alla panna e tartufo.

Barolo Classico DOCG – Oddero: PERCHE’ CI PIACE

Le uve con cui la cantina Oddero produce il suo Barolo DOCG, provengono da tre vigneti diversi e vengono lasciate fermentare a contatto con le bucce per circa venti giorni. Anche l’affinamento in legno, in botti di rovere austriaco e di Slavonia, avviene separatamente e dura ben 30 mesi. Un ulteriore affinamento in bottiglia di sei mesi completa il vino prima della commercializzazione. È meraviglioso e ricco di sfumature, ben concretizzato in tutte le sue componenti. È d’obbligo aspettarlo per almeno due o tre anni, ma se si riuscisse a resistere di più, i vantaggi sarebbero ancora maggiori.

CANTINA

La secolare storia della famiglia Oddero ha influenzato in maniera profonda l’architettura della cascina che ospita le nostre cantine. Ogni generazione ha progettato ed edificato un corpo dell’edificio, aggiungendo parti abitative, produttive, nuove gallerie. Ma il corpo centrale è rimasto sostanzialmente invariato: si tratta del tipico assetto a «L» con una grande corte tra i due bracci, tipica delle cascine storiche di Langa, con esposizione rigorosamente a sud. I materiali impiegati per la vinificazione sono il legno e l’acciaio. Per l’affinamento dei Barolo e Barbaresco predomina il legno delle botti grandi di rovere austriaco, di Slavonia e francese. Mentre per le Barbera d’Alba e di Asti, è previsto anche un breve passaggio in barrique e dopo, un più lungo affinamento in botte di rovere di maggiore capacità.

La cantina storica dell’azienda Oddero è situata a Santa Maria di La Morra, ed è annessa al corpo abitativo principale. Si compone di due parti: la prima viene utilizzata per la vinificazione ed è dotata delle più moderne tecnologie enologiche; mentre la seconda, composta dalle antiche cantine di origine settecentesca, ospita i vini di lunga vita ed è ancora oggi utilizzata per l’affinamento e l’invecchiamento dei vini.

Sempre in Santa Maria di La Morra, ma ubicata a pochi passi dagli edifici storici, sorge la nuova cantina. Completata nel 2015 e progettata secondo moderne tecniche di coibentazione e risparmio energetico, questo edificio è il “contributo” della nuova generazione alla lunga storia degli Oddero. La cantina è stata divisa in tre sezioni. La prima ospita un grande locale per l’affinamento dei vini in bottiglia prima della commercializzazione. Una scelta che valorizza i lunghi tempi di attesa dei nostri Barolo, specie nelle loro versioni «Riserva»: cinque anni per il Riserva Bussia Vigna Mondoca e addirittura dieci anni per il Riserva Vignarionda. Il secondo locale, finemente arredato con materiali di recupero, è adibito a percorso storico-museale. Attraverso un’esposizione di antiche bottiglie è possibile ripercorrere la secolare storia degli Oddero e la nostra vocazione alla vitivinicoltura.

Il progetto, seguito dagli architetti Mariateresa Bruno e Giorgio Sordo di Alba, prevede un edificio dal corpo seminterrato, il cui impatto ambientale è stato ulteriormente ridotto grazie ad una copertura erbosa. La perfetta coibentazione della cantina sfrutta l’interramento per garantire ottimi gradi di umidità e temperatura, ideali per l’affinamento dei grandi vini. Il fabbisogno energetico della nuova cantina, infine, è garantito da un impianto fotovoltaico, le cui eccedenze di produzione vengono reintrodotte in rete. Anche i materiali d’arredo sono di recupero: ferro vecchio, legno, pietra e materiali di risulta.

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