Serradenari – Barolo La Vetta

Cantina: Serradenari
Denominazione – Zona Produzione: Barolo DOCG
Annata:
Vitigni: Nebbiolo.
Gradazione alcolica: 13,5%
Abbinamenti: Primi di terra, Secondi di carne rossa, Selvaggina.
Momento per degustarlo: Occasioni Speciali.

Descrizione

Descrizione

NOTE DI DEGUSTAZIONE
Granato alla vista, esprime al naso sensazioni floreali e fruttate che si abbracciano a ricordi minerali e delicatamente speziati. Bocca ricca e intrigante, con il tannino fuso. Notevole la persistenza, fresca e sapida, dove il tannino risulta perfettamente fuso.

ABBINAMENTI
Un ottimo compagno di pietanze elaborate a base di carne rossa come arrosti e brasati. Ideale anche l’abbinamento con i formaggi.

Barolo DOCG “La Vetta” – Serradenari: PERCHE’ CI PIACE

Il Barolo DOCG “La Vetta “ 2013 nasce dal cru di Serradenari, ad un’altitudine di 530 metri sul livello del mare. Un Barolo prodotto con una fermentazione eseguita all’interno di tini troncoconici e successiva maturazione in botti di legno da 60 hl, per poi affinare a lungo in bottiglia. È il Barolo “più alto del mondo”, realizzato con grappoli di nebbiolo coltivati in un luogo caratterizzato da grandi escursioni termiche e temperature più basse rispetto alla media: un grande rosso profumato ed elegante.

CANTINA

Giulia Negri è una giovane vignaiola di La Morra (CN) che nel giro di pochi anni è riuscita a fare emergere tutto il suo talento e il suo pensiero attraverso vini dai tratti distintivi. Giulia discende da una famiglia dedita alla produzione di vino da oltre 150 anni a La Morra che vanta alcuni tra i vigneti più alti all’interno dell’area di produzione del Barolo DOCG, in località Serradenari. Giulia avrebbe potuto proseguire l’antica tradizione nell’azienda di famiglia ma il desiderio di esprimere le sue idee l’ha portata a creare un proprio marchio. Non appena i genitori gli hanno dato la possibilità di coltivare i propri grappoli lei ha scelto di puntare su varietà come il nebbiolo, il pinot nero e lo chardonnay. Il pinot nero e lo chardonnay sono stati piantati su terreni molto particolari, nei pressi di un bosco del tartufo, con i cloni provenienti dalla Borgogna, mentre il nebbiolo è stato collocato su un terreno più caldo e sabbioso. Parliamo di vigne poste oltre i 500 metri di altitudine che beneficiano di forti escursioni termiche, luoghi capaci di regalare vini freschi ed eleganti, marchiati da un timbro minerale. I Barolo DOCG di Giulia Negri esprimono tutto il carattere del territorio e si distinguono per una notevole freschezza e mineralità, tanto da risultare unici nel panorama di questa storica denominazione. L’appellativo “garagista” arriva dalla Francia ed è riferito a coloro che producono vino all’interno di una cantina di piccole dimensioni, proprio come quella di Giulia, commisurata alle sue attuali esigenze e rispettosa di quelli che sono alcuni punti essenziali ovvero pulizia, semplicità e passione. La giovane Giulia ha ottenuto l’attenzione della critica e sono arrivati importanti premi e riconoscimenti, segno inequivocabile che la strada imboccata è quella giusta: dopo il fenomeno dei “Baroloboys” siamo di fronte ad un nuovo corso, quello rappresentato dalle “Barologirls”.

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