Di Majo Norante – Tintilia

Cantina: Di Majo Norante
Denominazione – Zona Produzione: Tintilia del Molise DOC
Annata:
Vitigni: Tintilia
Gradazione alcolica: 13,5%
Abbinamenti: Piatti ricchi, carni bianche e rosse, cacciagione e formaggi stagionati.
Momento per degustarlo: Cena tra amici.

Descrizione

Descrizione

NOTE DI DEGUSTAZIONE
Rosso rubino intenso con riflessi violacei. Sentori di cuoio e liquirizia.
È un vino pieno, morbido e vellutato, con perfetta fusione fra i sapori di prugna e sottobosco.

ABBINAMENTI
Per la sua struttura, accompagna piatti ricchi, in particolare carni bianche e rosse, cacciagione e formaggi stagionati.

Tintilia del Molise DOC RISERVA “Tintilia” – Di Majo Norante : PERCHE’ CI PIACE

Il vitigno Tintilia è scarsamente diffuso e poco coltivato in Italia. Ciò però non vale per il Molise, unica regione in cui al vino Tintilia è stata dedicata una specifica doc. Di Majo Norante rende onore a questo antico vitigno autoctono molisano, vinificandolo in purezza. La Tintilia del Molise DOC di Di Majo Norante matura parte in botti di rovere e parte in acciaio; si affina per sei mesi in vetro. Cupo e corposo.

CANTINA

L’azienda Di Majo Norante produce vini da uve proprie sin dal 1800. Siamo in Molise, a Campobasso, nel territorio del comune di Campomarino con esattezza. È qui che si incontrano i 110 ettari vitati di proprietà aziendale, ed è qui dove la dedizione alla coltura della vite, nella famiglia Di Majo, da secoli è tramandata di generazione in generazione, per essere oggi unita alla passione per la sperimentazione e per la ricerca.
I terreni su cui sono impiantati i vigneti della tenuta, vuoi per la composizione, vuoi per l’esposizione, costituiscono un habitat particolarmente favorevole per le piante di vite. Realtà unica nel suo genere in Molise, la cantina Di Majo Norante si basa su una precisa filosofia aziendale, per cui persegue fedelmente l’obiettivo principe di recuperare e conservare varietà vitate in “via d’estinzione”. A uve classiche, quali malvasia, trebbiano, montepulciano e sangiovese, Di Majo Norante ha affiancato dapprima il bombino e l’aglianico, poi la falanghina e il greco per la produzione dei bianchi, l’ellenico-aglianico, il prugnolo e il tintilia per i rossi, e infine il moscato reale per il passito dolce. In vigna, una certosina attenzione è dedicata all’uso dei concimi, che devono essere solo di origine organica e minerale, e alla selezione delle uve durante la vendemmia. In cantina, dove incontriamo la firma enologica di Riccardo Cotarella, vinificazione e invecchiamento sono eseguiti, in primis, per esaltare tutte le caratteristiche intrinseche del frutto.
È così che la strada tracciata da Di Majo Norante, definito “astro solitario del Molise”, è ormai da anni quella di produrre “nuovi vini da antichi vitigni”. Tutte le etichette aziendali, dal Ramitello al Contado, dal Don Luigi fino ad arrivare all’Apianae – per citarne solo alcune – racchiudono antichi sapori pieni di personalità, peculiarità territoriali e varietali, e sono espressioni uniche della tipicità di una terra che, storicamente, è seconda a nessuno nella produzione di vini.

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